Commento alla poesia di Possenti (di M. Rocchi)


Leggendo un catalogo di una mostra di Antonio Possenti, notai, nel risvolto interno, una brevissima serie di poesie che illustravano i quadri lì rappresentati.
Chiacchierando con lui, come facevamo frequentemente, gli chiesi per scrupolo, se
quegli scritti fossero suoi, come io del resto pensavo. Ne ebbi la conferma e allora declamai con convinzione a voce alta quelle tre o quattro poesie come per fargliele ascoltare, per farlo rendere conto della musicalità e della "sostanza" di quei canti
poetici.
Lui ci sorrideva ma mi confessò successivamente, in altra occasione, che le poesie gli venivano facilmente e che con esse si sentiva di esprimere tante cose, quante come, o quasi, con i quadri. […]
Mi avvicinai allora a lui con titubanza per chiedergli un favore, quello di scrivermi una brevissima poesia sui quadri di Anna Maria Buonamici, pittrice che stimava, "presentazione" che le sarebbe servita per una mostra personale. Lui prese un foglietto banale, una penna, e, ricordandosi dei dipinti di Anna Maria scrisse in pochi minuti questa breve ma toccante poesia esplicativa dell'arte della Buonamici che prese il gesto come un dono prezioso e che oggi ha voluto inserire in un suo depliant permanente.

Mario Rocchi